Sentieri e fondovalle

I sentieri di fondovalle

Tròi di Davosàs

Tròi di Sàch

Tavièle di Dàrte

Tròi da Sòt de Mont

Tròi di Salànc

Tròi da Minedòte

Tròi da Cjaràrie

Tròi dai Alzers

Tròi das Tèrmes

Tròi dai Plans di Ràdine

Tròi di Chiusini

Tròi di Gjatòns

Tròi di Ragadin

Tròi di Neàries

Tròi di Zùi

Tròi di Randis

Descrivere i sentieri di fondovalle del comune di Arta Terme non è cosa semplice, né dal punto di vista storico-culturale, né da quello topografico.

L’uno poiché, dai documenti analizzati, si rischia l’imprecisione dovuta a notizie troppo spesso frammentarie e trasformate nei secoli; l’altro poiché la vita moderna ha fatto sì che, non solo i nomi, ma persino le tracce di alcune vie usate per motivi di collegamento, fossero dimenticate ed abbandonate.

Ora sentiamo il bisogno di riscoprire questo secolare patrimonio che i nostri avi hanno voluto e saputo così sapientemente creare.

Sedici sentieri, carrabili, mulattiere ben segnalate con tabellazione adeguata, per circa 40 km di percorsi, immersi nel verde del fondovalle con altitudine compresa fra i 400 ed i 660 m.s.l.m.. Tratti, talvolta, di alta suggestione che ricordano l’antica Julia Augusta e la potenza della natura o la serenità di cui godevano le persone che vi sostavano, oppure storie e leggende legate alla fantasia popolare o al duro lavoro di un tempo…

Partendo dalla frazione di Cedàrchis fino al confine con i Comuni di Sutrio e di Paluzza, si trovano, negli stessi nomi originari carnici, molte risposte sulla flora e la fauna presente: ad esempio roulùz (rovere); tistignèit (castagneto); la tacarie (tasso); gjatòns (gatti selvatici o piante spinose); neàr (noce), ecc.ecc.

 

Piace ricordare che Giosuè Carducci descrisse questi luoghi come un “compendio della natura…paradiso della botanica… equilibrio dello spirito e del corpo”; disse anche “ qui si può camminare perchè è un piacere”; e poi ancora “ burroni paurosi e verdi precipizi orridamente belli”. In sintesi possiamo dire che qualsiasi persona, a qualsiasi livello, potrà qui trovare lo spazio per esperienze più che stimolanti.

Una maestra chiamata montagna!